Hanno destato curiosità alcune intercettazioni a Daniela Santanchè relative a dei commenti su Chiara Ferragni. Il parere di Vittorio Feltri.
Ha voluto dire la sua su alcune recenti intercettazioni che hanno visto protagonista Daniela Santanchè e che hanno chiamato in causa persino Chiara Ferragni e i commenti sul suo conto da parte della ministra. Stiamo parlando di Vittorio Feltri che nel suo ultimo editoriale per Il Giornale ha come sempre dato la sua visione sui fatti.
Feltri e le intercettazioni della Santanchè su Chiara Ferragni
Rispondendo come sempre ad un lettore de Il Giornale, Feltri ha detto la sua riguardo le recenti intercettazioni legate alla Santanchè e che l’hanno vista protagonista di alcuni commenti che esulano, secondo l’utente che ha scritto al giornalista, dalle indagini relative al caso Visibilia e le altre questioni giudiziare sulla ministra.
In tal senso, il giornalista ha detto: “Penso che non sia assolutamente corretto, anzi che sia persino criminoso, pubblicare segmenti di intercettazioni il cui contenuto esula e si discosta ampiamente dall’ambito e dall’argomento che costituiscono oggetto dell’indagine per la quale sono state autorizzate quelle intercettazione medesime”, il commento iniziale di Feltri.
“Tuttavia il problema non sta soltanto nelle redazioni dei giornali, bensì soprattutto a monte. Infatti se è scorretto pubblicare, ancora di più lo è fare uscire dalle procure e quindi divulgare il materiale relativo ad una inchiesta giudiziaria corredato per di più di altre parti le quali, pur non avendo alcun valore investigativo o probatorio e non rivestendo alcun interesse pubblico […]”.
Feltri ha voluto poi porre l’accento sul vero motivo per cui sono uscite tali intercettazioni che riguardano anche la Ferragni: “Il motivo è semplice: perché l’influencer Ferragni, in questo momento, è particolarmente sotto i riflettori per via non soltanto del caso Balocco ma anche per via della separazione dal cantante Fedez. Quindi accostare due nomi quali Santanchè e Ferragni, che nulla ci azzeccano perché appartengono a mondi diversi, fa scalpore, incuriosisce, colpisce“.
In questa ottica ecco il ragionamento del giornalista: “Eppure i giornali, per vendere più copie, non dovrebbero contravvenire a certi principi, come quello del rispetto della privacy. Il diritto alla privacy non si perde solo perché si è in qualche maniera famosi, popolari. Dunque, Santanchè, quantunque indagata, è libera di estrinsecare le sue opinioni su chicchessia, Ferragni inclusa, senza correre il rischio che le sue conversazioni private vengano poi pubblicate sui quotidiani allo scopo di destare scandalo e di richiamare lettori-consumatori”.
La difesa della Santanchè
Secondo Feltri, la pubblicazione delle intercettazioni “è stata deontologicamente e giuridicamente deprecabile”. Allo stesso tempo l’attenzione del giornalista si è poi focalizzata su un altro punto. “Vorrei soffermarmi un attimo sul contenuto delle esternazioni di Santanchè su Ferragni. Cosa ha dichiarato il ministro di tanto sconveniente da indurre i giornali a farci titoli e articoli? Nulla. Proprio nulla. Un bel niente. Santanchè si è limitata a fotografare la realtà, magari ricorrendo ad un termine considerato colorito, quale sfigata, riferito a Ferragni. Il senso delle parole di Daniela è sostanzialmente questo: gli influencer ormai hanno preso il posto degli intellettuali, degli specializzati, dei giornalisti in diversi settori. È un fatto sociologico”.
Per il direttore de Il Giornale, da tutta questa vicenda chi esce sconfitto è il giornalista che ha fatto uscire le intercettazioni: “[…] Ma sai chi è veramente sfigato? Quei giornalisti che si servono di materiale che nemmeno dovrebbero possedere allo scopo subdolo e disonesto di infangare un individuo pur senza disporre di nulla di tangibile, cercando invano di montare su un caso politico e mediatico. Questo sì che è da sfigati”.